Gli alberi secolari di castagno attorno all’areale di Rogliano sono il contesto naturale dal quale parte la filiera produttiva di Alpa Calabria, azienda specializzata nella lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli con particolare riferimento alla castagna. Partita dalla famiglia Gualtieri oggi è diventata una realtà leader per la filiera castanicola calabrese, raccogliendo attorno a sè gran parte dei castanicoltori della regione che conferiscono il prodotto fresco trasformato poi in una vasta gamma di bontà.
Una storia lunga sessant’anni
Dai primi passi aziendali iniziati dal padre di Clorinda Gualtieri, amministratore delegato, ad oggi ben tre generazioni si sono susseguite nella gestione dell’azienda nel pieno rispetto della filosofia iniziale: il rispetto per il territorio e la valorizzazione della qualità che oggi ha permesso al marchio Alpa di essere presente nei canali della Gdo e dei mercati europei. Nel corso degli ultimi quindici anni ha progressivamente ampliato la sua attività ed oggi l’azienda produce anche una ampia gamma di confetture, creme e conserve. Ogni anno si lavorano circa 5.000 quintali di prodotto, 2mila dei quali afferiscono all’impianto di sterilizzazione e gli altri 3mila sono lavorati nel reparto di essiccazione, operando secondo disciplinari studiati per massimizzare la naturalità del prodotto e la sicurezza alimentare.
Il valore della castagna per il territorio
Da sempre la castagna per il territorio regionale ed italiano ha rappresentato un valore «molto importante» afferma Maria Marsiglia, responsabile marketing di Alpa Calabria, con una «lunga tradizione che inizia dalla lavorazione della pianta per avere un prodotto buono da trasformare in maniera artigianale ma anche dal punto di vista agroalimentare». Il pane di castagne, anche denominato pane dei poveri, era uno di quegli alimenti che si trovava sulla tavola dei contadini. Utilizzata più del cereale, considerato costoso, la farina di castagna si usava «per sfamare le famiglie». Dal medioevo ad oggi dunque il prodotto è presente sulla tavola degli italiani ed il percorso del biologico, iniziato nel 2016 dall’azienda, ha permesso di valorizzare le proprietà nutritive ed orgonolettiche in chiave alimentare.
Il tocco di novità
La filiera produttiva ha voluto cosi valorizzare un elemento della tradizione alimentare offrendo al consumatore attento un tocco di novità.Cosi oltre alle caldarroste nella gamma di Alpa si trovano la farina di castagna, la pasta fresca, le creme e le proposte gourmet come l’ultima nata,la caldarrosta al bergamotto. Ora l’obiettivo è creare un «consorzio che permetta ai privati – aggiunge Clorinda Gualtieri – di fare rete e permetterci di avere maggiore quantitativo di prodotto locale da valorizzare». Senza glutine, piena di fibre, carboidrati e ferro è un prodotto dalle ampie proprietà tra le quali, in collaborazione con il Cnr, se ne studiano le utilizzazioni in campo estetico sfruttando la buccia, senza far perdere nulla di un alimento povero ma dalla grande versatilità.