Le indicazioni geografiche rappresentano una risorsa economica fondamentale per l’Unione europea e rientrano nel sistema dei diritti di proprietà intellettuale a livello dell’Ue. Secondo una recente ricerca dell’Ufficio europeo dei brevetti e dell’EUIPO, le industrie agroalimentari nelle aree con più concentrazione di diritti di indicazione geografica sostengono circa 400 mila posti di lavoro in tutta l’Ue e contribuiscono con oltre 20 miliardi al prodotto interno lordo dell’Unione. La Commissione europea ha stimato il valore delle vendite annuali di prodotti protetti da marchio identitario in 75,7 miliardi di euro all’anno, di cui un quinto deriva dalle esportazioni di tali prodotti al di fuori dell’Ue.

I prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento dell’indicazione geograficahanno un legame specifico con i luoghi, sono elencati nei registri dei prodotti di qualità e costituiscono anche un’importante base negoziale nell’ambito degli accordi commerciali tra l’Ue e gli altri paesi del mondo. Le indicazioni geografiche comprendono il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) che si applica al cibo e al vino, IGP (Indicazione Geografica Protetta) per i prodotti enogastronomici e Indicazione Geografica (IG) per le bevande spiritose e vini aromatizzati. La principale differenza tra DOP e IGP è legata principalmente alla quota di materie prime del prodotto che proviene dalla zona identitaria, o quanta parte di processo di trasformazione avviene in quell’area. L’Italia è il paese dell’Unione europea che vanta il maggior numero di prodotti agroalimentari a marchio identitario, con 310 prodotti DOP, IGP e Specialità Tradizionale Garantita, e 525 vini.

Focalizzando l’analisi esclusivamente sui prodotti agricoli diversi dal vino, dei 310 prodotti, 275 sono associati univocamente ad una regione. Altri prodotti, sono identitari per territori più ampi e possono coinvolgere due o più regioni. In base ai più recenti dati della Commissione Europea (DG AGRI, aggiornati al 27 novembre 2020), le regioni con il più elevato numero di prodotti gastronomici tutelati (esclusivi di quella regione) sono la Sicilia (34), l’Emilia-Romagna (28), la Toscana (24), il Veneto (24), Campania (21) e Lombardia (19) e Calabria, Lazio e Puglia con 18 prodotti tutelati riconducibili univocamente ai rispettivi territori. Oltre 30 prodotti, invece, appartengono ad aree più ampie di una singola regione, come ad esempio il Grana Padano (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Provincia Autonoma di Trento) e il Caciocavallo Silano DOP (Calabria, Campania, Molise, Puglia, Basilicata). Oltre al Caciocavallo Silano, la Calabria vanta tra le eccellenze con marchio identitario, altri 18 prodotti che sono evidenziati nella tabella 1 con indicazione della categoria e dell’anno di iscrizione al registro europeo dei prodotti a nome tutelato.

TABELLA 1 | Prodotti con nome tutelato nell’area della Calabria | Elaborazione, LaC MED 2020 su dati Commissione europea

Come riportato sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestaliil sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Uetutela l’ambiente, perché il legame indissolubile con il territorio di origine esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità e sostiene la coesione sociale dell’intera comunità.Allo stesso tempo, grazie alla certificazione comunitaria si offrono maggiori garanzie ai consumatori con un livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare più elevato rispetto ad altri prodotti.

 

Riferimenti

EUIPO, 2019 IPR-intensive industries and economicperformance in the European Union https://euipo.europa.eu/ohimportal/en/web/observatory/ip-contribution#ip-contribution_1

European Union, 2020, Study on economic value of EU quality schemes, geographical indications (GIs) and traditional specialities guaranteed

(TSGs) https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/a7281794-7ebe-11ea-aea8-01aa75ed71a1

MIPAF, https://www.politicheagricole.it/